Piccoli borghi da raccontare: Sicignano degli Alburni.

Situato alle pendici degli omonimi monti, il comune di Sicignano degli Alburni rappresenta una delle naturali porte di accesso al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni. Un borgo le cui origini risalgono molto probabilmente al periodo costantiniano (300 d.c), ma che ha assunto l’attuale conformazione solo in epoca longobarda, con la costruzione del Castello, oggi noto come Castello Giusso del Galdo, e lo svilupparsi di case e vie intorno allo sperone roccioso che tuttora lo ospita.

Un borgo costituito dall’unione, amministrativa e politica di 5 frazioni (Galdo degli Alburni, Castelluccio Cosentino, Scorzo, Terranova e Zuppino) sorte in periodi storici ed in punti diversi del territorio, per lungo tempo distanti ed autonome, tanto da essere considerate, a loro volta, dei “piccoli Comuni”.

Il viaggio di #comunitàresilienti fa tappa, quindi, a Sicignano degli Alburni per conoscere, insieme ai suoi protagonisti, le interessanti iniziative di valorizzazione e fruizione delle risorse naturalistiche ed ambientali che il comune offre.

Domande di pagamento – T.I. 6.2.1. Comunicazioni per i beneficiari.

In merito alla presentazione delle domande di acconto (prima tranche e seconda tranche) a valere sulla tipologia d’intervento 6.2.1, attivata e finanziata dal GAL I Sentieri del Buon Vivere nell’ambito della SSL 2014/2020, si ricorda, ai soggetti beneficiari, quanto segue:

  • In fase di compilazione della Domanda di Acconto, sul portale SIAN, sarà necessario allegare tutta la documentazione prevista dalla Decisione Individuale di Concessione d’Aiuto e dal bando della tipologia d’intervento 6.2.1 (cfr. DICA – art. 6 “Modalità di presentazione delle Domande di Pagamento” e art. 15 del bando “Presentazione Delle Domande Di Pagamento e Documentazione da Allegare”). Per quanto non espressamente specificato si rimanda alle Disposizioni Generali (vers. 3.2) del PSR Campania 2014/2020, capitolo 9 “Modalità di presentazione delle Domande per le Misure non connesse alla superficie”;
  • A seguito dell’avvenuta presentazione, sul portale SIAN, dell’istanza di pagamento, va fatta pervenire, a mezzo pec, all’indirizzo uod.500714@pec.regione.campania.it, e per conoscenza a gal@pec.sentieridelbuonvivere.it, copia dell’intera documentazione in uno alla stampa della domanda di pagamento presentata.

Progetto “I Mercatini del Buon Vivere – T.I. 16.4.1” – programma delle visite aziendali

La soc. agr. Alburni Natura Srls, capofila del progetto “I Mercatini del Buon Vivere” (CUP G54H19000060007), a valere sul PSR Campania 2014/2020  – MISURA 19 – GAL I Sentieri del Buon Vivere, Tipologia di intervento 16.4.1,  organizza, nell’ambito delle attività di animazione, tre giornate dedicate alle visite aziendali presso le aziende agricole partner del progetto, e alla presentazione del catalogo “I Mercatini del Buon Vivere”.

L’invito a partecipare è, dunque, rivolto a tutti gli operatori economici interessati operanti nel territorio del GAL I Sentieri del Buon Vivere nonché ai consumatori. Per consentire il corretto svolgimento degli eventi e al fine di rispettare la normativa nazionale e regionale in vigore per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, è necessario dare conferma di partecipazione, inviando una email all’indirizzo azienda@alburninatura.it.

Per ulteriori informazioni o chiarimenti è possibile consultare il calendario degli eventi di seguito allegato.

La resilienza dei pastori. Custodi del territorio e di antiche tradizioni

Il territorio dei Sentieri del Buon Vivere e la sua comunità sono, da sempre, custodi di tradizioni e buone pratiche che hanno consentito la conservazione, nel tempo, di saperi e culture originarie e, la pastorizia, è una di queste.

Considerata una delle più antiche attività produttive umane, essa si caratterizza per il suo elevato valore culturale e ambientale, ponendosi come strumento di conservazione della stabilità di sistemi ambientali, ecologici e sociali particolarmente fragili, come quelli delle aree rurali interne.

Questa forma di allevamento estensivo è stato dunque riconosciuta dall’Unione Europea come una delle pratiche a più alto valore di naturalità, poichè basata su una forma di uso del suolo ecologica e capace di innescare processi ambientali virtuosi.

Insieme ai protagonisti di questo viaggio #comunitàresilienti ne indaga i processi e le peculiarità, ponendo attenzione sull’antichità e sull’originalità di una “cultura pastorale” così radicata, nel contesto locale, nella speranza che non tutto vada perduto e che gli sforzi profusi possano essere seme di resilienza per l’intera comunità, consapevole delle conseguenze negative, ambientali e sociali, che l’abbandono di questa pratica comporterebbe.

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